Una Voce Sana è Bella: La Rubrica
a cura di Sabrina Messina
Tecnica ed Educazione Vocale
Tecnica ed Educazione Vocale
Spesso sentiamo parlare di “tecnica vocale”, ma ci siamo mai chiesti a cosa si riferisca nello specifico questo termine?
La tecnica vocale raggruppa in sé una serie di accorgimenti ed indicazioni che servono per migliorare una voce, rispettando le sue doti naturali, al fine di domarla al meglio, ottenendo ottime prestazioni, massimi risultati con il minor sforzo possibile (principio dell’economia vocale). Possiamo paragonarla ad una sorta di “patente di guida vocale”.
Grazie ad essa riusciamo a ottenere competenze, consapevolezza, controllo e siamo in grado di guidare in maniera corretta e ottimale la nostra automobile. La differenza sta nel fatto che per l’automobile danneggiata esistono i pezzi di ricambio, per la nostra voce assolutamente no; pertanto la tecnica serve a migliorare sì le prestazioni vocali, ma anche e soprattutto a “preservare e conservare la voce”, mantenendola sempre sana ed evitando le forzature cui essa prima o poi si sottopone. Dopo aver studiato canto per un certo periodo, con il giusto docente, notiamo che la voce naturale acquista in estensione, in intonazione; risulta essere più duttile, più capace di veicolare le emozioni che il canto esprime. Cantare ogni giorno, studiare ed esercitarsi con determinazione e costanza non farà altro che potenziare la voce e quindi le abilità canore. Anche in questo caso, come nello sport, l’allenamento frequente è un valido strumento di miglioramento della performance. Ma sorge spontanea una domanda … Esistono più tecniche di canto?
Il famoso basso baritono Ruggero Raimondi affermava “penso che la vocalità sia unica e universale”. “Esistono diversi stili di canto, ma non diverse tecniche. Esiste una tecnica universale, le varianti della quale si possono applicare a generi musicali differenti. I principi di questa tecnica universale si fondano sul fatto che una persona può fare quello che vuole con la sua voce solo fino a quando non riesce a mantenerla sana. La tecnica vocale quindi è la serie di accorgimenti volti in primo luogo a migliorarne le prestazioni, secondo canoni stilistici ed estetici che variano con il genere musicale praticato. La voce lirica sfrutta molto le risonanze in maschera e il timbro rotondo, mentre per altri generi mantiene un’emissione naturale”.
Concetto del Bel Canto
La ricerca dell’armonia e della qualità nella tecnica vocale.
Parlando di tecnica vocale e buona voce è necessario toccare l’argomento del concetto del Bel Canto. Cantare “bene” non significa solo rispettare i dettami e i postulati tecnici, ma produrre un suono “puro” ovvero “che rappresenta la fusione armonica degli opposti (chiaro e scuro, pieno e leggero, sottile e rotondo, concentrato e diffuso, penetrante e morbido, soffuso e radioso, vibrante e fermo). Occorre una tecnica vocale raffinata in cui il vibratore, il sistema di articolazione e risonanza, e il sistema respiratorio hanno stabilito tra di loro una speciale sinergia e un complesso equilibrio dinamico, vissuto come naturalezza. I segni distintivi della vocalità belcantistica sono la capacità di crescere e diminuire il suono, la messa di voce, di realizzare sostenuti e varie forme di agilità, di legare il suono, di declamare e parlare sul fiato, di estendere la voce grazie alla padronanza dei passaggi di registro, di variare i colori della voce, mantenendo la fluidità dell’emissione e l’uguaglianza della voce”. Cercare la qualità, la morbidezza, la fluidità, l’emissione sana e fisiologica, la dolcezza, la facilità, la leggerezza e la grazia sono le parole chiave.
La Voce Luminosa
Come Generare una Voce Luminosa e Brillante
La Voce deve essere come sosteneva la grande artista Karen Saillant non deve essere buia e opaca, ma “luminosa”, “lucente” deve brillare, deve creare attorno a se un’aura, una luce, una luminosità importante. Deve essere la fusione armonica tra diversi equilibri e tra le diverse qualità del suono.
Quando si canta bisogna toccare le note, sfiorarle delicatamente, non aggredirle ed emetterle di fibra. La voce deve essere accompagnata e sostenuta nella sua fuoriuscita dal fiato; un suono emesso con spinta, forza e aggressività non è da ritenersi corretto e soprattutto salutare.
Occorre dominare alla perfezione anche l’apparato respiratorio e prestare molta attenzione anche alla risonanza, ovvero ai punti e agli spazi interni della “maschera” ove il suono si ingrandisce e si amplifica naturalmente, senza ausili esterni. Particolare attenzione anche alla proiezione, quindi alla direzione che il suono deve avere. Esso deve essere sempre indirizzato lontano da sé, davanti a noi, verso l’ascoltatore, ovviamente assecondando anche i criteri di prossemica. Se il mio ascoltatore è vicino o lontano, indirizzerò il suono più o meno distante, in relazione a dove esso si trova. L’immagine che si deve sempre avere in mente è quella di generare il suono e lanciarlo immediatamente molto lontano da noi. Ogni parola, ogni frase deve viaggiare nell’aria e valicare ogni distanza. In termini di intelligibilità occorre pensare anche alla pronuncia, all’ articolazione e all’utilizzo corretto e attivo della lingua.
La Perfetta Armonia Vocale
La Chiave della Posizione Interna e della Proiezione Sonora
La posizione interna ovvero il palato molle da mantenere sempre arcuato, spazioso, ampio, la mascella aperta morbidamente e la bocca rotonda a uovo, sono i punti cardine della corretta emissione. Si dice quando si canta di pensare alla posizione e alla sensazione dello “sbadiglio” accompagnato da un leggero e impercettibile sorriso. Questa immagine mentale porta ad una apertura spaziosa delle cavità interne e al sollevamento degli zigomi, all’attivazione dei muscoli facciali, rendendo il suono sempre presente, brillante, “alto” e nella giusta posizione. Attenzione a non confondere la “posizione” con la “proiezione”. La posizione del suono è il punto corretto in cui il suono deve essere generato e percepito mentre la proiezione è il punto corretto verso cui il suono deve andare per raggiungere l’altra persona. Prima si posiziona il suono, poi si proietta. Anche la postura risulta essere molto importante.
Libertà Vocale
Sconfiggere le Tensioni per un’Emissione Corretta e Morbida
La percezione che si deve avere quando si canta è quella di essere sempre “liberi”, “senza freni”, “rilassati” e soprattutto “morbidi”. L’avere tensioni, blocchi, genera anche fisicamente una rigidità contraria al canto e all’emissione corretta. Risulta essere molto utile, soprattutto all’inizio del percorso di studio, cantare allo specchio, per avere un maggiore controllo visivo del nostro corpo. In questo modo dobbiamo verificare e controllare sempre la postura, le spalle, il collo, le tensioni, l’apertura della bocca, la mascella, il diaframma ecc. Qualsiasi tipo di rigidità, a qualsiasi livello del nostro corpo, provocherà tensione alle corde vocali e quindi andremo incontro ad una emissione scorretta, forzata, “tesa”.
Tecnica ed Educazione Vocale
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